Legge di stabilità: primo passo per rilanciare il settore immobiliare

La Legge di  Stabilità 2016, presentata ieri dal premier Renzi e dal ministro dell’economia e delle finanze Padoan, in accordo con il quadro di finanza pubblica proposto nell’aggiornamento al DEF, segna indiscutibilmente un’inversione di rotta nei confronti delle politiche “anti-casa”, dando l’opportunità al  nostro Paese di agganciare la ripresa.  Si basa su una riduzione della pressione fiscale netta per il 2016 che complessivamente arriva allo 0,5% del Pil, mentre il deficit pubblico programmato peggiorerebbe di uno 0,8% circa di Pil. Si tratta, però, di misure espansive, tese alla ripresa della crescita del PIL,  che potranno ricevere una forte accelerazione solo se sarà possibile implementare un allentamento strutturale e progressivo del peso del fisco sull’immobiliare nei prossimi anni.

La conferma dell’abolizione di Imu e Tasi su tutte le prime case e la proroga delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus, valido anche per gli edifici di residenza pubblici, sono misure importanti che vanno salutate con soddisfazione. “Non c’è dubbio che l’abolizione dell’Imu-Tasi per la prima abitazione darà certamente una spinta ai consumi delle famiglie, ma –  afferma Paolo Righi – non rappresenta ancora la svolta sul fisco atteso nel complesso dalla filiera immobiliare e da quella delle costruzioni.    Da un primo esame non possiamo sapere se il costo di circa 4.6 miliardi, proveniente dall’eliminazione della tassa sulla prima casa, l’abolizione sull’Imu agricola e la tassa sugli imbullonati, rappresenterà veramente un taglio alla tassazione immobiliare o se, invece, sarà semplicemente uno spostamento di pressione fiscale dalla casa ad altri generi di consumo, o coperto con l’inasprimento della tassazione locale sulle seconde case, ma comunque vada, il segnale che il mercato immobiliare ha bisogno di essere rilanciato è stato colto da parte del Governo.

Fonte: dott. Paolo Righi Presidente FIAIP

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